Emergenze
Il terremoto e la gestione delle emergenze
Abbiamo rivissuto i momenti tragici di ottobre ed agosto, fortunatamente con meno danni e vittime (in effetti, era difficile fare peggio). Gli eventi di questa mattina confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che il nostro Paese deve imparare a convivere con i sismi e soprattutto con la gestione di questi eventi.
Mi è capitato di imbattermi in diversi post sui social network e diversi articoli di giornale che plaudivano da una parte quei Presidi che avevano fatto evacuare le scuole e da una parte condannavano i Sindaci che non avevano ordinato l’evacuazione. Provare a mettere ordine nelle cose non è proprio semplice, ma ci proviamo.
In Italia, purtroppo, manca la cultura della sicurezza e del rispetto di procedure che non devono essere inventate, su questo siamo d’accordo, ma che devono anche essere rispettate. Per gestire emergenze di questo tipo esiste appunto il piano di emergenza. Ricordo come prima cosa che è il responsabile del palazzo o del luogo da evacuare a decidere se è il caso di dare il via alle procedure di evacuazione: infatti questa mattina molti presidi delle scuole, così come i responsabili di uffici pubblici e privati, hanno deciso, in maniera autonoma ed indipendente, l’evacuazione degli edifici, nell’interesse di tutelare l’incolumità degli occupanti .
Alcuni responsabili di palazzo invece non hanno ritenuto necessaria l’evacuazione. Sindaci e Prefetti possono dare degli impulsi più decisi decidendo di far evacuare tutte le strutture, di fatto “obbligando” l’evacuazione. Alcuni Sindaci hanno ritenuto di farlo, altri no. Ricordiamoci che fortunatamente, pur avendo sentito la scossa in maniera molto forte, l’epicentro era molto lontano da Frosinone, Roma e Latina e che la valutazione di non evacuare non va considerata scellerata. Ultimo aspetto che invece vorrei far osservare riguarda la scuola.
Nel Comune di Frosinone il Sindaco non ha ordinato l’evacuazione generale, era in corso uno sciame sismico, ed alcuni Presidi hanno deciso di non evacuare gli istituti scolastici. È capitato però che a creare condizioni di pericolo siano stati i genitori che con un tam tam mediatico a ritmo di WhatsApp hanno deciso di andare a ritirare in massa i bambini dalla scuola. Per non far sentire mia figlia in difetto sono arrivato anche io a scuola e ho avuto modo di assistere al caos. Infatti il mancato rispetto di un piano di emergenza aveva fatto aumentare notevolmente il numero di occupanti della scuola, generando caos e aumentando il rischio di danni nel caso ci fossero state altre scosse. Trovare la formula giusta non è facile.
È chiaro: senti il terremoto, tuo figlio è a scuola e subito ti metti paura. Il consiglio che ci sentiamo di dare, e su cui siamo disponibili a confrontarci con tutti i Dirigenti scolastici che ne faranno richiesta, è quella di organizzare delle prove di evacuazione sempre più ravvicinate in maniera che se mai dovesse servire il tutto venga svolto in maniera molto veloce. Inoltre ricordiamo a chi è responsabile di un sito che è lui la persona che deve decidere sul momento cosa fare perché presente sul posto. Ai genitori, per tornare al tema della scuola, spetta a collaborare affinché tutto si possa svolgere al meglio, nutrendo fiducia su chi, come loro, tiene al futuro dei loro figli.
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