Quanti estintori devo avere?

Questa è la domanda a cui la maggior parte dei miei colleghi risponde facendo un semplice copia e incolla della ormai famosa tabellina che trovate scorrendo le pagine del “mitico” D.M. 10 marzo 1998 :

C’è da premettere che questa tabellina, che comunque riportiamo in quanto rappresenta un ottimo inizio per approcciare alla problematica, è stata affiancata se non superata dalle ultime novità introdotte dal decreto del 3 agosto 2015

Detto questo c’è però da dire una cosa: questa tabellina così come le informazioni riportate nel recente decreto nascono con l’intento di aiutare i professionisti del settore antincendio a dimensionare in maniera adeguata il numero di estintori necessari all’interno di un’attività durante il lavoro di redazione del documento di valutazione rischi incendio di una attività. Spesso ci si concentra molto di più sul numero di estintori di un’attività quanto su un aspetto che viene prima e cioè il fatto che in tutte le attività lavorative debba essere effettuata per prima cosa un’attenta valutazione del rischio di incendio dove tenere conto di:

– tipo di attività;

– materiali immagazzinati e manipolati;

– attrezzature ed arredi presenti;

– caratteristiche costruttive compresi i materiali di rivestimento;

– dimensioni e articolazione del luogo di lavoro;

–  n. di persone presenti, lavoratori ed esterni, e loro prontezza ad allontanarsi in caso di emergenza.

Solo una volta effettuato questo tipo di valutazione sarà possibile indicare il numero esatto di estintori da utilizzare, la loro tipologia e la loro posizione. Sebbene sia comunque possibile indicare il numero di estintori necessari anche attraverso formule matematiche quello che consigliamo  è di far redigere una valutazione del rischio incendio in quanto oltre a fornirci questo dato numerico  permetterà  di concentrarvi sulle criticità della vostra azienda.