IMPIANTI A GAS INERTI
IMPIANTI AD AZOTO
L’Azoto è un prodotto naturale, presente in aria come componente principale (78%), ed è dotato di una notevole capacità di estinzione a fronte di nessun effetto nocivo per l’ambiente e per le persone che risultano esposte durante la scarica. Inoltre non genera alcun tipo di reazione a contatto con le fiamme, né genera prodotti di decomposizione dannosi o corrosivi, ritornando dopo la scarica nel ciclo naturale dell’atmosfera. Gli indici dei valori di impatto ambientale dell’azoto sono estremamente espliciti: nessun effetto di distruzione della fascia di ozono (Ozone Depletion Potential = Zero) ed assenza di riscaldamento del globo (Global Warming Potential = Zero). L’azoto è dielettrico, non lascia residui, non sporca, non inquina e non danneggia i materiali più delicati, assicurando una protezione sicura ed efficace alle persone ed ai beni, garantendo un’ottima visibilità durante la scarica e l’assenza di shock termici. I sistemi di spegnimento a saturazione totale sono usati principalmente per proteggere i rischi in ambienti delicati o contenenti beni di valore elevato.
Principio
Il sistema a gas inerte AZOTO basa il concetto di protezione sulla tecnica della saturazione totale. Lo spegnimento di un incendio con gas azoto avviene principalmente per effetto della diluizione dell’ossigeno in aria, con una concentrazione che passa dal 21% al 12% circa. La concentrazione di progetto varia a seconda del rischio protetto e garantisce comunque una percentuale residua dell’ossigeno non inferiore al 12% e non superiore al 14% in volume: un’atmosfera sicura per le persone ed efficace per lo spegnimento.
Realizzazione
Il sistema IG 100 trasporta l’azoto attraverso le tubazioni in fase di vapore, il che causa minore attrito nei tubi rispetto ad un gas liquefatto; questo permette di dislocare le bombole di azoto anche in zone più lontane rispetto all’area da proteggere. Tale sistema permette quindi di progettare un sistema centralizzato dove il gas può essere trasportato attraverso i tubi e scaricato in una delle aree protette a partire da una sola stazione di bombole. Un discreto numero di bombole può essere risparmiato in questo caso grazie alla stazione centralizzata, partendo dal presupposto che non ci siano più incendi simultanei nelle aree protette dalla stessa batteria di bombole. Il sistema che utilizza gas azoto viene progettato nel rispetto delle Norme Tecniche applicabili, ed in particolare: UNI 10877 – “Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi Proprietà fisiche e progettazione dei sistemi” ISO/DIS 14520 parte 13 “Gaseous fire extinguishing properties system design” Proposed 1999 Edition NFPA 2001 “Clean agent fire extinguishing system” CEA (Comité Europeen Assurances) CEA 4008 “Fire extinguishing systems using non-liquified inert gases planning and installation” Inoltre l’azoto è stato approvato come estinguente da vari enti mondiali come EPA (Environmental Protection Agency), VdS, National Research Institute of Fire and Disaster of Japan, Hita Research Laboratories Chemical Biotesting Center of Japan. Ambienti di applicazione:
• componenti elettrici o elettronici
• impianti di telecomunicazione
• archivi cartacei
• depositi di liquidi e gas infiammabili
• musei d’arte e storici
Ambienti di applicazione:
• componenti elettrici o elettronici
• impianti di telecomunicazione
• archivi cartacei
• depositi di liquidi e gas infiammabili
• musei d’arte e storici
IMPIANTI A MISCELA ARGON-AZOTO
La miscela Argon-Azoto dà luogo ad un gas inerte che estingue un incendio basandosi sul principio della diluizione dell’ossigeno (inertizzazione). E’ un agente pulito e accettabile per l’ambiente, che garantisce potenziale nullo di danno alla fascia di Ozono (Zero Ozone Depletion Potential – ODP) ed anche di riscaldamento globale (Zero Global Warming Potential – GWP). E’ un gas sicuro per l’utilizzo in un ampio campo di applicazioni in luoghi caratterizzati dalla presenza di persone ed è elettricamente non-conduttivo. Non produce alcun residuo in seguito all’incendio, garantendo di non apportare alcun danno alle apparecchiature protette.
Principio
Questo gas estingue il fuoco asportando fisicamente l’ossigeno dall’atmosfera circostante. Nei luoghi occupati da persone, può essere inalato – a concentrazione “di estinzione del fuoco” – senza alcun timore. Non esistono fattori tossicologici associati all’utilizzo di tale miscela ed inoltre non si decompone né produce alcun derivato quando viene a contatto con le fiamme. La miscela è composta al 50% rispettivamente da Azoto ed Argon. E’ indicata per agire contro il fuoco in ambienti chiusi. Grazie al suo peso molecolare molto simile a quello dell’aria, essa persiste a lungo quando viene liberata per estinguere un incendio. Questo riduce la necessità di creare chiusure ermetiche per gli ambienti protetti, operazione che avrebbe dei costi non indifferenti. Nel caso di un principio di incendio, la miscela viene rapidamente liberata nell’ambiente, riducendo la percentuale in volume di ossigeno dal normale 21% a valori tra il 11% ed il 13%; tale percentuale è troppo bassa per consentire la combustione ma ancora sufficiente per garantire la sicurezza delle persone.
Realizzazione:
I sistemi di estinzione a miscela Argon-Azoto sono indicati sia per azioni totali su interi fabbricati sia per azioni su aree più localizzate. Il gas è contenuto in batterie di bombole dotate di valvole di sicurezza, a pressione intorno ai 200 bar. I rivelatori di fumo posti nell’area da proteggere azionano l’apertura delle valvole a flusso rapido che controllano le singole bombole e, in caso di un impianto complesso volto a proteggere diversi compartimenti con una stazione centralizzata, le valvole di smistamento indirizzano la scarica verso la zona effettivamente interessata dall’incendio. L’utilizzo delle valvole di smistamento in caso di più compartimenti è in effetti la soluzione con il migliore rapporto fra efficacia e costi.
Ambienti di applicazione:
• sale di controllo dei segnali ferroviari ed aerei
• laboratori
• control rooms
• banche
• sale di scambio ferroviario
• archivi di musei
• biblioteche
• università
• teatri
• depositi di denaro
• cabine elettriche
• sale per telecomunicazioni
• centri di calcolo
• apparecchiature marine
• gallerie d’arte
• industrie petrolchimiche
• industrie farmaceutiche
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