COMPARTIMENTAZIONE REI
La Circolare del Ministero dell’Interno n. 91 del 1961 prevede i metodi di calcolo del carico di incendio e della resistenza al fuoco dei materiali utilizzati per la costruzione delle pareti. In seguito le norme UNI 9502, 9503, 9504 e più recentemente gli Eurocodici hanno indicato come eseguire una valutazione sempre più accurata della resistenza al fuoco.
La scelta delle caratteristiche dei materiali è prima di tutto indicata da queste norme, che sono il punto di partenza per la realizzazione di una adeguata protezione passiva all’incendio attraverso l’utilizzo di soluzioni certificate.
Principio
La “classe di resistenza al fuoco” è un parametro che indica, riferito ad un elemento costruttivo sia esso componente o struttura, il tempo in minuti durante il quale l’elemento mantiene le caratteristiche di:
“R” stabilità (resistenza meccanica),
“E” tenuta (incapacità di trasmettere o produrre fiamme, vapori o gas caldi),
“I” isolamento termico (riduzione della trasmissione del calore).
Un elemento REI 120, per esempio, manterrà invariate per 2 ore tutte e tre le caratteristiche. Esistono numerose certificazioni di resistenza al fuoco, a seconda delle tipologie di applicazione, fissaggio, montaggio e con diversi prodotti e sistemi.
Descrizione della realizzazione:
Le varie applicazioni coinvolgono le seguenti tipologie di elementi da sottoporre alla protezione:
– Protezioni strutturali
La protezione degli elementi strutturali è una delle basi della compartimentazione. Nella normativa internazionale la protezione strutturale è estesa a moltissime tipologie di edifici e di strutture, soprattutto a causa dell’uso di materiali da costruzione che hanno una resistenza al fuoco limitata come l’acciaio o il cemento armato precompresso
– Strutture portanti
Le strutture portanti sono una delle più importanti tipologie di sistemi costruttivi che necessitano di verifica del loro comportamento al fuoco. La protezione di questi elementi deve essere realizzata con sistemi che riducano il riscaldamento dell’elemento, che non ne compromettano la funzionalità e che, possibilmente, non contribuiscano al carico di incendio dell’edificio o del compartimento.
– Elementi di separazione portanti
muri e tramezzature portanti che svolgono contemporaneamente sia la funzione strutturale sia quella di separazione. Questi elementi sono generalmente in muratura, cemento armato o pannello compositi e misti.
– Elementi di copertura o di separazione orizzontale
solette, copponi, solai, ecc. che oltre ad essere autoportanti devono anche sostenere vari tipi di carichi fra i quali quello di neve, del vento o del contenuto stimato del piano superiore.
– Varchi di attraversamento e barriere passive
Gli elementi divisori devono essere attraversati da varchi che permettano il passaggio di persone o mezzi (porte e portoni) e di impianti. I tipi di varchi sono elencati di seguito.
– Varchi tecnici
atti al passaggio di impianti tecnologici (canalette, tubazioni, passerelle, pluviali, canalizzazioni per condizionamento o estrazione, ecc.).
– Varchi strutturali
giunti edilizi, giunti di dilatazione, ecc.
– Varchi di comunicazione
atti a consentire il passaggio di persone o mezzi mobili ( porte, sportelli di ispezione, saracinesche, ecc. ).
I varchi compromettono la funzionalità di un compartimento declassando le caratteristiche E ed I degli elementi che li contengono.
Infatti attraverso queste aperture si creano vie preferenziali al passaggio di calore, fiamma o fumi. La protezione dei varchi costituisce una delle più importanti opere di protezione.
La protezione del varco consiste nella protezione o chiusura dello stesso, dove per protezione si intende il tamponamento del varco con materiali appropriati al fine di costituire una barriera passiva che impedisce la propagazione dell’incendio e per chiusura si intende il posizionamento di un elemento che, in caso di incendio, interviene automaticamente chiudendo l’apertura che normalmente è libera al passaggio (chiusura con collari antincendio, mastici termoespandenti, porte, serrande, ecc.).
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