Emergenze
La gestione del piano emergenze
Il rilevatore d’incendio e l’allarme incendio hanno l’obiettivo di avvisare che è avvenuto un principio incendio, prima che lo stesso minacci l’incolumità delle persone e la distruzione delle cose. L’allarme deve dare avvio alla procedura di emergenza con l’attivazione delle pratiche d’intervento.
Essendo l’emergenza un fatto imprevisto, coglie tutti di sorpresa, con azione istintiva alla fuga, anche se questa potrebbe rivelarsi dannosa, ma con un piano di emergenza programmato ci consente di agire secondo le procedure previste per promuovere le contromisure adeguate alla soluzione del problema (principio di incendio) con il minimo danno per le persone e le cose (un cestino della carta andato a fuoco potrebbe propagare l’incendio a tutto il fabbricato, procedendo con le contromisure adeguate previste dal piano emergenza e con il personale addetto, uso estintore, significa limitare il danno alla sola distruzione del cestino carta).
L’articolo 41 della costituzione afferma: “l’iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Tale articolo impone, quindi, al datore di lavoro di adottare tutte le misure a tutela del lavoratore che comprendono l’allestimento di un servizio di primo soccorso e antincendio.
Le misure di emergenza da attuare devono essere programmate preventivamente, in modo da essere applicabili in ogni caso di necessità.
I responsabili dell’attuazione di queste misure sono il datore di lavoro, il dirigente ed il preposto, ciascuno nell’ambito delle proprie attribuzioni e competenze.
La sicurezza e la gestione delle emergenze non sono separate dalla normale attività lavorativa.
Diventa importante la partecipazione ai corsi di formazione avendo gli stessi una ricaduta positiva nello svolgimento dell’attività lavorativa, perché i lavoratori s’identificano con una funzione che li rende importanti nella valorizzazione del luogo e della mansione di lavoro.
Il datore di lavoro deve designare preventivamente i lavoratori incaricati delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza. Nell’affidare i compiti deve tener conto delle capacità e delle condizioni della loro salute e sicurezza. Perciò, se il datore di lavoro seleziona lavoratori non idonei (per formazione, attitudini fisiche o psicologiche) ne sarà responsabile.
Si tratta, in sostanza, di predisporre un piano di emergenza, contenente le indicazioni dei comportamenti da seguire nelle situazioni di pericolo e di necessità immediata di abbandono del posto di lavoro, da portare a conoscenza di tutti i lavoratori.
Il datore di lavoro, inoltre, organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti (quali 118 e vigili del fuoco) in materia di primo soccorso, lotta antincendio e gestione dell’emergenza.
Di notevole importanza è che i lavoratori designati debbano ricevere un’adeguata e specifica formazione, con un aggiornamento periodico secondo le disposizioni a norma di legge. Inoltre, tali lavoratori devono essere in numero sufficiente e avere attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda o dell’unità produttiva.
Un altro obbligo è quello di una esercitazione annuale di evacuazione dalla attività lavorativa. Questa è una buona occasione di esercizio, condotta in modo corretto, per permettere a tutti i lavoratori di applicare quanto previsto dal piano di emergenza e conoscere i percorsi utili di fuga e il comportamento da tenere in questi frangenti.
L’obiettivo è quello di pianificare l’emergenza, evitando così, quando l’evento rischioso si verifica, sovrapposizioni di direttive che possono generare confusione e ritardare le operazioni di soccorso e creando quindi del panico.
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