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La FoodChain
Con il progresso informatico si è visto un aumento del suo utilizzo in diversi settori, tra cui quello alimentare.
È così che alcune aziende alimentari hanno pensato di estendere il modello delle criptovalute fondato sulla tecnologia della blockchain anche alla catena alimentare.
Ma che cos’è la blockchain?
La Blockchain è una tecnologia che permette la creazione e gestione di un grande database distribuito per la gestione di transazioni condivisibili tra più nodi di una rete. Si tratta di un database strutturato in Blocchi (contenenti più transazioni) che sono tra loro collegati in rete in modo che ogni transazione avviata sulla rete debba essere validata dalla rete stessa nell’”analisi” di ciascun singolo blocco.
La Blockchain risulta così costituita da una catena di blocchi che contengono ciascuno più transazioni. La soluzione per tutte le transazioni sono affidate ai Nodi che è chiamato a vedere, controllare e approvare tutte le transazioni creando una rete che condivide su ciascun nodo l’archivio di tutta la Blockchain e dunque di tutti i blocchi con tutte le transazioni. Ciascun blocco è per l’appunto anche un archivio per tutte le transazioni e per tutto lo storico di ciascuna transazione che, possono essere modificate solo con l’approvazione dei nodi della rete. Le transazioni possono essere considerate immodificabili (se non attraverso la riproposizione e la “ri”-autorizzazione delle stesse da parte di tutta la rete). Da qui il concetto di immutabilità.
Una tecnologia quindi che rende le informazioni semplici, immutabili e aperte a tutti.
Da qui l’uso di questa tecnologia nel settore alimentare creando la Foodchain
La foodchain è una tecnologia interessante per condividere le informazioni agroalimentari in un ambiente affidabile: nel caso della catena di approvvigionamento alimentare mondiale, infatti, tutti gli operatori (coltivatori, fornitori, trasformatori, distributori, dettaglianti, legislatori e consumatori) possono ottenere il permesso di accedere al database dei blocchi e poter così avere la garanzia di conoscere dati affidabili sull’origine e lo stato degli alimenti per effettuare le loro transazioni.
La tecnologia foodchain, infatti, nel caso di prodotti avariati o contaminati consentirebbe ai fornitori di alimenti e agli altri membri dell’ecosistema agroalimentare di utilizzare la rete dei blocchi per rintracciare alla fonte i prodotti contaminati e così riuscire in pochissimo tempo a garantirne la rimozione dagli scaffali dei negozi, arginando la diffusione di intossicazioni o eventuali patologie. Insomma la blockchain per il food potrebbe trasformare il modo in cui le organizzazioni lavorano e collaborano, elevando il livello di fiducia.
Portavoce di questa tecnologia in Europa è l’Azienda Carrefour il colosso francese di supermercati che applicato questa tecnologia lla filiera di un tipo particolare di pollo (il pollo d’Alvernia) e che prevede di applicarla ad altri sette prodotti alimentari.
In pratica su ogni confezione di questo alimento ci sarà un QRCode che se inquadrato con lo smartphone, permetterà ai consumatori di sapere chi è l’allevatore, che alimentazione ha ricevuto l’animale o ancora quando e dove è stato abbattuto.
Secondo gli esperti questo utilizzo della blockchain nel comparto agroalimentare farà in modo di aumentare la sicurezza dei cibi che portiamo in tavola.
Inoltre il suo principio di trasparenza sarà un deterrente contro le frodi alimentari.
Ma per far sì che questa tecnologia sia davvero efficace è però necessario che tutti gli attori della filiera alimentare siano disposti a mettere in comune una serie di informazioni e a essere quindi trasparenti, cosa che ora è riuscita solo alle grandi corporate che sono capaci di condizionare la propria filiera.
Ma si tratta sicuramente di uno strumento utile anche per le piccole imprese locali che possono così certificare e tutelare la qualità dei propri prodotti, e persino per le istituzioni che potrebbero introdurre standard condivisi e aumentare in questo modo le tutele per i consumatori”.
Se dopo aver letto questo articolo vuoi ricevere maggiori informazioni sui nostri servizi di consulenza sulla sicurezza alimentare scrivici a consulenza@veronesetech.com
A cura del Dott. Fontemaggi Fabio
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