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“Corri, brucia tutto. Quando neanche un incendio ti cambia”.
Questo il titolo del redazionale che la rivista Antincendio, edita da EPC Editore, dedica a Paolo Veronese ed alla Veronese Sicurezza, nel numero 8 di agosto 2023, nella sezione “tecnica & industria”, a pagina 122. L’articolo racconta chi sono Paolo Veronese e la Veronese Sicurezza, azienda impegnata nel settore della Sicurezza e dell’Antincendio da più di 50 anni, con sedi operative e commerciali su tutto il territorio nazionale. Nel pezzo, che vi consigliamo di leggere, si fa riferimento ad un episodio in particolare, che in qualche modo ha segnato il percorso di Paolo e della sua azienda: una storia di 23 anni fa, che riguarda Silvestro Veronese, papà di Paolo e fondatore del gruppo. Un aneddoto che spiega come questa azienda interpreta oggi la propria mission ed il proprio modo di essere e come Paolo Veronese sia cambiato e cresciuto nel corso degli anni, sino a diventare “un protagonista della sicurezza, non un esattore”.
Corri, brucia tutto. Quando neanche un incendio ti cambia.
Sono Paolo Veronese, guido la Veronese Sicurezza a Frosinone e lo faccio seguendo gli insegnamenti che il mio papà, Silvestro, mi ha sempre regalato. In oltre cinquant’anni di attività abbiamo aiutato, insegnato, dato ed avuto, ma soprattutto abbiamo imparato. Nel nostro settore, quello della sicurezza sul lavoro e dell’antincendio, siamo sempre partiti da un ragionamento: capire le esigenze dell’imprenditore ed aiutarlo a trovare soluzioni. La cosa che più resta nella nostra attività, al di là del ruolo che svolgiamo, sono le storie. Storie che si intrecciano con la nostra storia e che ci hanno guidato nel nostro percorso. Come quella che sto per raccontarvi. Primi anni 2000, sabato notte, squilla il telefono di casa: “Geometra Veronese, venga, qui brucia tutto”. Era la titolare di un hotel per cui svolgevamo la funzione di consulenti antincendio, papà mi portò con lui. Chiamarono noi prima dei pompieri per un motivo: volevano capire se le carte erano in regola. Un piano andò in fumo. Passano dieci anni, al posto di papà ci sono io. Mi imbatto nella stessa persona, le comunico che c’erano dei piccoli lavori da fare per prevenire gli incendi. La sua risposta fu questa: “Ma è proprio necessario?”. Ne nacque un piccolo screzio, un battibecco, che mi spinse quasi a mollare tutto. Eppure, da quel “è proprio necessario”, sono cambiato io. Se durante un incendio nel quale perdi un piano di un hotel ti preoccupi solo delle carte, vuol dire che la sicurezza non ti sta a cuore. Se dopo dieci anni ti chiedi se siano necessarie spese per la manutenzione antincendio, vuol dire che non hai capito. Questa è la visione di buona parte degli imprenditori. Questo mi ha spinto ad essere un protagonista della sicurezza, non un esattore.
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