estintori
Gli estintori e gli agenti estinguenti
Secondo la norma UNI-9994 “Apparecchiature per estinzione incendi; estintori d’incendio; manutenzione” è fondamentale provvedere alla manutenzione degli estintori.
Sono uno dei presidi antincendio più utilizzati per le loro caratteristiche di maneggevolezza e facilità d’uso; si trovano sia nei luoghi di lavoro sia negli ambienti di vita comune (edifici per abitazione o per uffici, scuole, ospedali, uffici pubblici, negozi ed altro). Gli estintori possono essere classificati in base a: tipologia dell’agente estinguente contenuto e capacità di spegnimento dei vari combustibili; quantità di estinguente contenuto; tipologia del propellente contenuto.
La scelta dell’estintore deve essere eseguita, da persona esperta tenendo conto del tipo d’incendio ipotizzabile nelle aree da proteggere. Su ciascun estintore sono indicati le classi dei fuochi ed i focolai che sono in grado di estinguere. Essi sono di colore rosso, riportano un’etichetta con le istruzioni per l’utilizzo e il codice di identificazione del costruttore con il riferimento dell’omologazione. L’anno di costruzione è inciso sul collo o sul fondo dell’estintore. Inoltre, tutti gli estintori devono essere corredati dalla dichiarazione di conformità del produttore, dal libretto di uso e manutenzione, dalle schede tecniche e schede di sicurezza dell’estinguente e di eventuali additivi contenuti.
Gli estintori si differenziano sulla tipologia dell’agente estinguente contenuto e la capacità di spegnimento dei vari combustibili.
A) Estintori ad anidride carbonica (CO2): L’anidride carbonica è normalmente conservata in recipienti allo stato liquido e l’estintore è dotato di una valvola di sicurezza che permette la depressurizzazione facendo fuoriuscire l’estinguente che, passando dallo stato liquido allo stato solido, a causa del raffreddamento genera particelle denominate “neve di anidride carbonica” o “ghiaccio secco”, tant’è vero che il tubo al quale è collegato il diffusore è dotato di un’impugnatura per evitare ustioni da freddo all’utilizzatore. Infatti, la fuoriuscita repentina del gas provoca un brusco abbassamento della temperatura (- 79°); negli estintori con 2 Kg di carica il diffusore è collegato direttamente alla valvola di intercettazione. L’efficacia dell’anidride carbonica all’aperto è notevolmente ridotta e va usata con cautela in ambienti chiusi, a causa del suo effetto asfissiante. Questa tipologia di estintori agisce per soffocamento e per raffreddamento del combustibile ed ha il grande vantaggio di non lasciare residui, pertanto, è utilizzabile su fuochi che interessano meccanismi delicati o preziosi. Ma non sono adatti per incendi generati da materiali solidi che formano braci (legno, carta, plastica, tessuti, gomma, ecc…), poiché il gas contenuto, evaporando, non riuscirebbe a spegnere le braci prodotte dall’incendio. Sono utilizzabili su apparecchiature elettriche sotto tensione.
B) Estintori a polvere: contengono polveri costituite principalmente da composti salini, quali bicarbonato di potassio o bicarbonato di sodio, solfato di ammonio e fosfato mono ammonico. L’azione che compie la polvere sull’incendio è il soffocamento, il raffreddamento e l’inibizione chimica. Le polveri polivalenti sono l’agente estinguente più utilizzato per l’universalità dell’impiego e l’elevata efficacia, possono essere utilizzate su apparecchiature ed impianti elettrici sotto tensione, materiali (legno, tessuti, carta, plastica, ecc…), liquidi infiammabili (alcol, benzina, ecc…);
C) Estintori idrici: Contengono acqua come estinguente ed agiscono per raffreddamento del combustibile, inoltre, l’acqua vaporizzando, a causa del calore generato dall’incendio, genera un’azione di soffocamento. È indicato in incendi da materiali solidi che formano e non è utilizzabile su apparecchiature e impianti sotto tensione, se non in casi. Analogamente non è utilizzabile per lo spegnimento di incendi di liquidi infiammabili e, in assenza di additivi anticongelanti, a temperature inferiore a 0 °C;
D) Idrocarburi alogenati (estintori ad halon): Ormai in disuso, perché sono tra i responsabili del buco dell’ozono e dell’effetto serra; QUESTA TIPOLOGIA DI ESTINTORI E’ VIETATA E DEVE ESSERE SOTTOPOSTA A RIGIDI PROTOCOLLI DI SMALTIMENTO.
E) Estintori a schiuma: Generalmente non sono idonei su apparecchiature ed impianti sotto tensione, poiché le schiume contenute sono diluite in soluzioni acquose.
In commercio sono oggi presenti estintori a base d’acqua che abbinano l’efficienza e la pulizia dell’acqua all’azione di spegnimento della schiuma. Sono in grado di spegnere incendi di classe A classe B e classe F è possibilmente utilizzarli su apparecchiature elettriche in tensione fino a 1.000 volt. Ad una distante di minimo un metro.
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